Mariella Lajolo, presidente dell'Associazione "Benessere Integrale", è terapista alimentare, Counselor professionista, mediatrice dei conflitti ed educatrice. Essa si è sempre interessata di alimentazione, che considera il primo mezzo per mantenersi in salute. Interviene in esclusiva sullo Universal World.
Presidente Mariella Lajolo che obiettivi avete centrato come associazione "Benessere Integrale"?
"L’Associazione Benessere Integrale nasce nel 2018 per accompagnare le persone a prendere in mano la propria salute psicofisica, diventandone responsabili in prima persona. Molti di noi sono abituati ad avere poca attenzione alla loro salute e, finché non hanno disturbi o malesseri, che vanno ad interferire con la loro vita quotidiana, spesso anche pesantemente, non si preoccupano di rafforzarla e di implementare la loro forza vitale. Molti sono abituati a delegare ad altri la cura, affidandosi ai farmaci, senza preoccuparsi di riflettere su se stessi e su quanto le proprie abitudini alimentari e di vita hanno potuto influire sulle problematiche che si sono manifestate. Non sfruttano quindi il disagio o la malattia per porsi delle domande e iniziare a muoversi verso il cambiamento, per invertire la direzione verso il miglioramento della salute, piuttosto che la sua degenerazione. La sfida in cui le persone vengono coinvolte attraverso un percorso guidato, che comprende una consulenza alimentare, corsi di cucina, proposta di menu, rimedi alimentari, pratiche esterne, approfondimenti teorici, passeggiate anche solo nei parchi cittadini, ha l’obiettivo di sperimentare la possibilità di riequilibrare gli squilibri, che spesso producono sintomi in organi e apparati diversi. Nel corso della consulenza alimentare personalizzata vengono forniti consigli di base per una sana alimentazione, ma anche nozioni sull’energia del cibo, che permettono di capire perché, nella situazione specifica in cui ci si trova, diviene importante limitare certi alimenti ed implementarne altri, preferire certi stili di cottura, rispetto ad altri, correggere certe abitudini ed acquisirne altre. L’invito è il ritornare a un’alimentazione semplice e ad alimenti il più possibile integri, in quanto più il cibo viene trasformato (e il cibo industriale che normalmente ci viene proposto ne è l’emblema) e più si impoverisce, di qui la comparsa di carenze e la proposta di integratori. Mettendo in pratica i consigli ricevuti si avvia una progressiva disintossicazione, che permette di percepire sempre più chiaramente ciò che fa bene e ciò che fa male, cosa incrementa e cosa impoverisce la nostra energia vitale, di entrare in contatto con le proprie esigenze ed essere guidati da esse, piuttosto che da bisogni indotti, che poco hanno a che fare con la nostra salute. Il fatto che la ricerca di equilibrio nello stile di vita parta dal cibo, ci obbliga a impegnarci in un lavoro quotidiano di sperimentazione e di cura di sé: mangiamo tre volte al giorno e altrettante volte abbiamo la possibilità di agire nella direzione della salute o della malattia, di scegliere come vogliamo stare".
Perché è appassionata all'argomento "alimentazione"?
"Spesso si dice che siamo quello che mangiamo e io credo profondamente in questa affermazione, che ritengo si declini in molti modi. Cosa mangiamo: cioè cosa mettiamo al centro della nostra alimentazione. La mia proposta, che non è altro che quella della tradizione mediterranea, propone il consumo quotidiano di cereali integrali, prevalentemente in chicco (riso, avena, farro, orzo, miglio…), legumi (ceci, fagioli, lenticchie, piselli…), verdure di stagione e della fascia climatica in cui si vive, a cui vengono aggiunti alimenti fermentati, per nutrire il microbiota intestinale, zuppe di verdura e pesce, prevalentemente a carne bianca, per evitare l’uso di integratori di vitamina B12, non biodisponibile in alimenti vegetali (a parte nelle alghe nori). Le verdure sono l’elemento che dinamizza la dieta, la rende variata e la adatta all’ambiente in cui viviamo, per questo è importante scegliere verdure della nostra fascia climatica, per armonizzarci con l'ambiente, evitando di introdurre alimenti che raffreddano e creano muco quando abbiamo bisogno di riscaldarci e cibi troppo riscaldanti quando fa caldo e adattare le cotture all’effetto che vogliamo creare nel corpo. Come mangiamo: la cura che mettiamo nella preparazione del cibo e nella sua presentazione, in quanto il gusto e la vista sono due sensi coinvolti fortemente nell’alimentazione; lo stato mentale in cui siamo mentre prepariamo il cibo e mentre lo consumiamo, ha effetto sull’energia del cibo e di conseguenza sul nostro corpo; il tempo che dedichiamo alla masticazione ci permette di assimilare il cibo e trarne maggiore o minore energia e benessere. La qualità e la quantità del cibo: attenzione alla qualità delle materie prime (di qualità e possibilmente biologiche) e alla quantità (non esagerare, mangiare finché si è sazi, preferendo colazioni e pranzi abbondanti e cene frugali). Il cibo animale che andrebbe limitato, per velocizzare il processo di cambiamento e di miglioramento della salute, quando viene consumato va scelto con estrema attenzione: non proveniente da allevamenti intensivi (pieno di tossine, provocate dalle condizioni stressanti di vita, in cui gli animali sono costretti a vivere e di antibiotici). Da una sperimentazione personale, che ha superato le mie aspettative, ho desiderato creare le condizioni per sostenere il cambiamento e il miglioramento della salute di più persone possibili, consapevole che se anche solo un membro della famiglia si impegna per modificare in meglio la propria alimentazione, influenzerà l’intera famiglia. Un processo di prevenzione secondaria, in quanto limita lo sviluppo di malattie degenerative e autoimmuni, così presenti purtroppo nell’epoca attuale e di prevenzione primaria: come abituiamo i nostri bambini educa il loro gusto e aiuta la formazione di un corpo forte, capace di affrontare anche condizioni avverse".
Secondo lei il mangiare sano quanto contribuisce al benessere fisico?
"Mangiare sano contribuisce moltissimo non solo al benessere fisico, ma anche a quello mentale. Via, via che migliorano le condizioni fisiche ci si sente più alleggeriti, pieni di energia e lucidi mentalmente. La stanchezza sopravviene come giusto segnale che è venuto il tempo di riposarsi, dopo un intenso lavoro. Si sperimenta uno stato di pienezza e soddisfazione. Mangiare sano è un aspetto importantissimo per il benessere, ma ad esso va associata anche l’attività fisica, meglio all’aria aperta, la cura della socialità, la cura della propria serenità interiore, a partire dalla consapevolezza e della trasformazione dei propri stati mentali ed emotivi, attraverso la meditazione e pratiche spirituali, la coltivazioni di progetti che possano contribuire al miglioramento della propria vita e di tutto ciò che ci circonda. Il cibo è energia, il corpo è energia, quindi porre attenzione all’aspetto energetico del cibo, contribuisce a rafforzare l’energia del corpo".